Microbiologia del cavo orale

Microbiologia del cavo orale

Il cavo orale è un importante punto di contatto con l'ambiente esterno ed è la porta di ingresso dell'apparato respiratorio e digerente. Il cavo ora non è soltanto un sito di transito da parte dei batteri ma anche un sito di colonizzazione stabile, da parte di ristretta minoranza di batteri presenti nell'ambiente esterno. I fattori favorenti la crescita batterica sono:

la temperatura ottimale di 37°, 
l’abbondanza di nutrimenti, come il liquido crevicolare, altamente proteico, o alcune score batteriche, ma anche per la presenza dei residui di cibo introdotti con la dieta
l’umidità (grazie alla presenza della saliva)
la possibilità di stazionare per un tempo che consente la replicazione batterica.


La microflora del cavo orale raggiunge una notevole densità, tanto da rendere il cavo orale secondo per densità batterica, dopo l'intestino, ma primo per diversità delle specie. La cavità orale NON è un ambiente uniforme ma è un insieme di habitat: labbra, guance, lingua (tessuti molli), denti, gengiva e palato (tessuti duri) costituiscono nicchie idonee alla crescita di popolazioni microbiche diverse. Le principali sedi di colonizzazione sono le superfici dentarie (sotto e sopragengivali) e le superfici epiteliali (dorso della lingua e mucose).

Nella cavità orale i batteri devono essere in grado di sopportare continui stress quali il flusso della saliva, l’azione meccanica della lingua e delle labbra, i cambiamenti di parametri fisici come T (nel solco gengivale può variare da 33 a 36° in seguito all'introduzione di alimenti, di un processo flogistico; è importante in quanto può determinare l'aumento dei fattori trascrizionali responsabili della virulenza), la tensione di ossigeno (ROS possono determinare una riduzione della carica batterica), il pH.

La saliva non può essere definita un habitat vero e proprio, in quanto fluisce e allontana i microrganismi prima che questi abbiano il tempo di riprodursi. Nel bioma salivario si trovano batteri provenienti da habitat circonstanti e una certa quota di organismi non identificati. Presenta un effetto dilavante (allontana le cellule batteriche non adese), tampone sul pH e un effetto antibatterico grazie alla presenza di lisozima. In condizioni fisiologiche il pH del cavo orale è intorno alla neutralità. In caso di lesioni cariose, ad esempio, si registra un abbassamento del pH a causa dei processi di acidificazione adoperati dai batteri cariogeni.

La colonizzazione del cavo orale è selettiva e specifica per ciascuna sede. La convivenza tra microrganismi e ospite è regolata da un rapporto di simbiosi, soggetto a modificazioni che possono portare all'instaurarsi di una patologia. I microrganismi del cavo orale possono essere distinti in autoctoni, se possiedono adesine specifiche che consentono la colonizzazione di siti idonei (possono essere allontanati con l'azione della lingua o con lo spazzolamento), oppure in alloctoni, se transitano nel cavo orale, ma a causa della mancanza di adesine specifiche, vengono rapidamente allontanati dalla  saliva e deglutiti. Alcuni batteri della placca svolgono funzione protettiva per l’ospite attraverso la competizione con i recettori di adesione e la produzione di batteriocine, dotate di attività antibatterica. La colonizzazione realizzata da batteri del cavo orale avviene per meccanismi recettoriali tra strutture batteriche, le adesine, e recettori proteici o polisaccaridi presenti sulla superficie del dente. La repressione dell’adesione batterica alle superficie del cavo orale è determinata dal continuo turn-over delle cellule epiteliali, da alterazioni dei segnali attuati dalla cellula ospite dovuto alla molteplicità di adesine e alla diversità tra molecole di superficie epiteliali e dentali. Ne conseguono strette associazioni fisiche tra batteri e coaggregazioni specifiche che portano alla formazione di efficaci unità metaboliche. La coaggregazione è un processo di adesione tra batteri geneticamente distinti, che porta alla formazione di “biofilm multi specie” che favoriscono i processi infiammatori e infettivi del cavo orale.

Nel cavo orale vengono ospitate oltre 300 specie batteriche autoctone classificabili in base alla risposta alla colorazione di gram, alla morfologia e alla tolleranza all'ossigeno. I generi streptococcus e actinomyces rappresentano il 50-60% di tutti i microrganismi ospitati nel cavo orale. Le principali specie batteriche presenti nel cavo orale sono:

Cocchi gram positivi: Streptococcus (Mutans, Sanguis, Salivarius, Mitis, Mitior, Milleri), Peptococcus, Peptostreptococcus
Cocchi gram negativi: Neisseria e Veillonella
Bastoncelli e filamenti gram positivi: Actinomyces, Lactobacillus, Leptotrichia, Arachnia, Propionibacterium, Bifidobacterium
Bastoncelli e filamenti gram negativi: Heamophilus, Fusobacterium, Bacteroides, Capnocytophaga


Nei diversi tempi di vita, la comunità microbica buccale cambia, creando un microbiota in equilibrio dinamico al suo interno e con l’ambiente esterno. Nell’utero materno il cavo orale è sterili così come lo sono cute, mucose e le cavità comunicanti con l’esterno. Già durante la nascita esso viene contaminato dei germi che colonizzano la vagina e il retto della madre e comprendono Lattobacilli, Corineformi, Micrococchi, Enterococchi, Streptococchi e difteroidi; che non riescono ad impiantarsi stabilmente. Dopo 1-3 giorni dalla nascita il cavo orale è colonizzato da S. Salivarius, proveniente dalla bocca della madre e delle persone che si trovano nelle immediate vicinanze del bambino. L’impianto di questo microrganismo è seguito da germi anaerobi, come le Veillonelle. Un mutamento della flora batterica si registra con l’eruzione dei denti, che costituiscono un nuovo microambiente favorevole alla colonizzazione di S. Sanguis e altre specie anaerobiche come Bacteroides e Fusobacterium. La flora batterica buccale raggiungerà progressivamente la complessità che si ritrova nell’adulto. Nell’età avanzata si registra invece un dismicrobismo causato dal decadimento dello stato generale di salute e una diminuzione del flusso gengivale. La bocca è potenzialmente in grado di ospitare la quasi totalità delle specie batteriche ma alcuni fattori, quali la presenza di strutture di adesione, le difese immunitarie e le interazioni microbiche rendono il cavo orale un ambiente selettivo.

L'ecosistema orale è influenzato dal tipo di alimentazione, dalla velocità del flusso salivare, dalla qualità dell'igiene orale e dalla morfologia del cavo orale. La dieta influenza poco la composizione del microbiota orale, con l'unica eccezione per l'assunzione di zuccheri raffinati in grande quantità, soprattutto di saccarosio. In queste condizioni aumenta la proporzione di S. mutans e i lactobacilli subiscono forti incrementi in piccole comunità sulla superficie dentale.